Agenzia delle Entrate Risposta n. 398 Roma, 1 agosto 2022
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta ad interpello sopracitata, si è espressa in merito a quale valore considerare, al fine della corretta applicazione dell’imposta di successione, nel caso in cui il defunto, coniugato in regime di comunione legale, fosse titolare di un conto corrente a lui solo intestato.
“Con riferimento alla disciplina dell'imposta sulle successioni e donazioni, l'articolo 9 del d.lgs. 31 ottobre 1990, n. 346 dispone, in via generale, che l'attivo ereditario è costituito da tutti i beni e diritti che formano oggetto della successione, ad esclusione di quelli non soggetti all'imposta ai sensi degli articoli 2, 3, 12 e 13.
Il successivo articolo 11 del medesimo d.lgs. individua determinati beni e diritti per i quali opera una presunzione di appartenenza all'attivo ereditario, tra i quali al comma 1, lettera b) sono individuati "i beni mobili e i titoli al portatore di qualsiasi specie posseduti dal defunto o depositati presso altri a suo nome".
Il comma 2 del richiamato articolo 11 dispone poi che "Per i beni e i titoli di cui al comma 1, lettera b), depositati a nome del defunto e di altre persone, per le azioni e altri titoli cointestati e per i crediti di pertinenza del defunto e di altre persone, compresi quelli derivanti da depositi bancari e da conti correnti bancari e postali cointestati, le quote di ciascuno si considerano uguali se non risultano diversamente determinate".
La norma introduce una presunzione secondo la quale, in presenza di depositi bancari e conti correnti bancari e postali cointestati, le quote di ciascun cointestatario si presumono uguali, salvo che non risultino diversamente determinate. Pertanto, nell'ipotesi in cui il deposito o il conto risultino intestati ad un solo soggetto, si considera compreso nell'attivo ereditario l'intero ammontare.”
Con riguardo alla fattispecie del conto corrente intestato al solo de cuius in regime di comunione legale del beni, si precisa che non può ritenersi facente parte della comunione legale e, conseguentemente, cadere in successione, soltanto la metà della somma depositata in conto corrente (cioè la quota corrispondente al 50% del saldo del conto corrente esistente alla data della morte del coniuge intestatario), ma l'intero importo del conto corrente.
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