La FAFT (Financial Action Task Force) è un'organizzazione internazionale fondata nel 1989 a seguito del G-7, con lo scopo di combattere il riciclaggio di denaro, il terrorismo finanziario e altre minacce all'integrità del sistema finanziario internazionale.
I trasferimenti di denaro in forma digitale stanno crescendo di oltre il 12% all'anno e si stima che circa il 60% del GDP (Gross Domestic Product) mondiale sarà digitalizzato entro il 2022.
La digitalizzazione assicura enormi vantaggi, ma un aspetto fondamentale da tenere in considerazione è: come si può essere certi dell'identità digitale?
In altre parole, come ci si può accertare che chi sottoscrive un documento o invia denaro o compie una qualsiasi operazione è proprio chi dice di essere e non si verifica il cosiddetto "furto di identità"?
Fino ad ora, a seconda dell'operazione da compiere, i vari operatori hanno scelto diversi metodi di accertamento, che si attestano su tre diversi livelli di sicurezza:
1) Password. La richiesta di un qualcosa che solo quella persona conosce (es. una password, un pin code, una frase segreta, ecc...) assicura ormai un livello di sicurezza basso. Solitamente le persone non scelgono password ad alta sicurezza e queste possono essere facilmente hackerate.
Inoltre, non c'è certezza che chi scrive la password sul proprio device sia la stessa persona proprietaria della password e non altra persona a cui, magari, la password è stata rivelata.
2) Token. Un livello di sicurezza maggiore viene assicurato dal token fisico o virtuale, che può essere anche una smart-card, un badge, un certificato o un'altra applicazione.
3) Dati biometrici. Il livello di sicurezza maggiore è assicurato da tutti quei dispositivi che rilevano i dati biometrici di una persona, come le impronte digitali, il riconoscimento facciale, l'iride o le modalità di scrittura (es. l'inclinazione della penna, la pressione, ecc..).
La ricerca del più alto livello di sicurezza è continua e di enorme importanza, proprio in virtù del fatto che transazioni di valore sempre maggiore saranno compiute in forma digitale.
Anche all'interno del Notariato la discussione è aperta, nella ricerca di quella sicurezza che il Notaio deve assicurare nelle transazioni immobiliari e societarie che in futuro si vorranno effettuare in forma digitale.
L'atto digitale ad oggi viene stipulato dalle parti con l'utilizzo di un software di proprietà del Notariato (Istrumentum) e di una tavoletta grafometrica in grado di verificare i dati biometrici di chi appone la propria sottoscrizione.
La Guida pubblicata dalla FATF è di grande interesse, in quanto permette di meglio comprendere il punto in cui ci troviamo (sono descritti i vari sistemi di identificazione digitale già in uso nei vari Paesi, tra cui la SPID italiana), gli interessi coinvolti e gli sviluppi futuri.
Per leggere la Guida, basta cliccare sull'immagine!
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